Francia – Honduras, partita in corso di svolgimento e valida per il Gruppo E dei Mondiali di Brasile 2014,. È iniziata con un piccolo giallo. Il super-moderno stadio di Porto Alegre, che sta ospitando la gara, a quanto pare ha evidenziato qualche problema a pochi istanti dal fischio d’inizio. Così, con le squadre schierate al centro del campo in attesa degli inni, c’è stato assoluto silenzio dagli speaker dell’impianto. Non è ancora stato accertato quale sia stato il problema specifico, ma le prime voci parlano di un problema generico all’impianto di diffusione audio.

Surreale il clima sugli spalti e nelle panchine, con tecnici e giocatori tutti pronti ad ascoltare i rispettivi inni nazionali, ma sedutisi appena si è capito che nessun segnale acustico giungeva dall’impianto dello stadio Beira Rio. Non è il primo problema tecnico in cui ci imbattiamo dall’inizio dei Mondiali: tra quadri elettrici saltati, terreni di gioco inariditi per via di un’irrigazione non proprio impeccabile e ora impianti audio K.O., possiamo affermare che l’organizzazione della Coppa del Mondo di Brasile avrebbe potuto fare sicuramente di meglio, soprattutto se si considerano i massicci investimenti.

E dire che gli inni delle due nazionali erano pure strettamente connessi tra loro. L’inno della selezione dell’Honduras, infatti, cita tra gli esempi di nazioni rivoluzionarie da imitare, proprio la Francia. Il riferimento lo troviamo, nello specifico, alla quarta strofa:

“Era la Francia, libera, eroica che nel suo sogno […] seguiva il richiamo virile di Danton […] è stata la Francia che ha inviato alla morte il capo del suo sacro re mettendo, al suo fianco, l’altare della dea Ragione”.

Per una sera, dunque, due popoli amici saranno sportivamente “nemici” in campo. In palio tre punti già fondamentali in vista della qualificazione agli ottavi di finale della Coppa del Mondo.

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